Le Infezioni del Sito Chirurgico (ISC) rappresentano la seconda infezione più frequente sia in Europa che negli Statu Uniti, in alcuni stati europei sono la complicanza infettiva più frequente e più costosa
Tutti i pazienti sottoposti ad un intervento chirurgico sono a rischio di sviluppare delle complicanze intra e post operatorie, incluse le ISC che si associano ad un prolungamento della degenza ospedaliera, possono richiedere un nuovo intervento chirurgico, possono prevedere il ricovero del paziente in terapia intensiva e in molti casi hanno un impatto significativo sulla mortalità.
Lo studio pubblicato su Infection Control and Hospital Epidemiology nel 2014 ha evidenziato che circa il 60% delle ISC sarebbe prevenibile se venissero implementate tutte le strategie di prevenzioni disponibili in letteratura.
L’incidenza delle ISC rilevata in questo studio è del 20% su tutti i pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere , ogni ISC genera mediamente un prolungamento della degenza ospedaliera di 7-11 giorni, i pazienti che sviluppano una ISC hanno un rischio variabile tra 2 -11 volte maggiore di morte rispetto agli altri pazienti chirurgici che non sviluppano questa complicanza infettiva, e il 77% dei decessi nei pazienti con ISC sono attribuibili proprio alla presenza dell’infezione. I costi aggiuntivi legati alla cura del paziente con ISC sono molto variabili e dipendono dal tipo di intervento chirurgico e dal germe che ha determinato l’infezione.
Vista la rilevanza clinica di questa complicanza infettiva, uno studio di sorveglianza ECDC pubblicato nel 2013, ha raccolto i dati sulle ICS nel biennio 2010/2011 per fotografare l’entità del problema in Europa , scegliendo sette tipi di interventi chirurgici con i seguenti risultati:
Tutte le strutture sanitarie nelle quali vengono eseguiti degli interventi chirurgici dovrebbero implementare un sistema di sorveglianza per confrontarsi con i dati di letteratura e sapere se esiste un problema di ISC.
Secondo ilCDC Atlanta, le ISC si classificano in:
ISC Superficiali : l’infezione si verifica entro 30 gg dall’intervento chirurgico + coinvolge cutee sottocute + il paziente presenta almeno uno dei seguenti segni o sintomi (la cellulite , la minima infiammazione o secrezione attorno ai punti di sutura nondevono essere considerati come ISC):
ISC Profonda : l’infezione siverifica entro I 30/90 giorni dall’intervento chirurgico, coinvolge la fascia e la parete muscolare e il paziente presenta almeno uno dei seguenti:
ISC Spazio/Organo: l’infezione si verifica entro I 30/90 giorni dall’intervento chirurgico (secondo la classificazione NHSN) coinvolge qualsiasi parte del corpo che è stata manipolata chirurgicamente durante la procedura, ad esclusione della cute, della fascia o della parete muscolare e il paziente presenta almeno uno dei seguenti segni o sintomi:
Sono molteplici I fattori di rischio che espongono ipazienti a sviluppare una ISC e si dividono in fattori endogeni ed esogeni, questi ultimi associati ai processi e alle procedure locali delle singole strutture sanitarie. Alcuni fattori non sono modificabili come il sesso e l’età del paziente.
Questi i fattori di rischio comprendono: stato nutrizionale, uso di tabacco, elevato BMI (Body Mass Index), diabete, prolungamento dell’intervento chirurgico, durata dell’ospedalizzazione prima dell’intervento chirurgico > 2 giorni, ASA score > 3, presenza di campo chirurgico contaminato-sporco vs pulito, tempo e modalità di somministrazione della profilassi antibiotica.
Si riporta una sintesi delle raccomandazioni più robuste finalizzate allaprevenzione delle ISC secondo il documento WHO Global Guideline for the Prevention of Surgical Site Infection pubblicato nel 2016. E’ necessario specificare che le strategie di prevenzione delle ISC in cardiochirurgia prevedono degli approcci talvolta diversi rispetto a quelli qui descritti.
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